Poco più di una decina d’anni fa, nella vicina San Carlo, ogni estate andava in scena un memorial calcistico intitolato ad un giovane calciatore, capitano storico della squadra del paese e persona benvoluta da tutti, scomparso prematuramente per un brutto male. Quel torneo, il memorial Fabio Simonato appunto, attorno ai valori dell’amicizia e della lealtà sportiva e all’omaggio dei suoi ex compagni divenne per anni uno dei tornei estivi più gettonati fino a quando, diventato sempre più grande per iscrizioni e premi, insieme ad alcune compagini arrivate anche da “fuori”, vi si infiltrò la violenza, fino all’ultima sfortuna edizione, finita a “mazzate” e carabinieri.
Ora quel torneo non si fa più. E non di certo per colpa dei suoi onesti e assolutamente in buona fede organizzatori. Ora, il rischio è che, fatti i debiti distinguo, “nell’acqua sporca gettata con tutto il bambino”, ci vadano anche gli impianti sportivi dove, anche solo una sfortunata volta si arriva, per dirla eufemisticamente, ai toni forti e pure alle mani. Anche se la scorsa settimana, nei campetti di via delle Spine, per cause ora al vaglio dei carabinieri, è andata persino peggio: un calciatore è stato vittima di un’aggrressione talmente feroce e brutale, da impressionare, e parecchio, l’opinione pubblica.
«Troppo facile l’assioma su cui si costruisce la narrazione che, a caldo di quanto effettivamente grave accaduto, vuole associare quel tipo di violenza alla normale attività sportiva che qui, da quasi vent’anni, si permette di svolgere». Il signor Marmo, uno dei gestori degli impianti per il calcetto della Coop non ci sta e, all’ennesimo confronto con i residenti da tempo critici per il disagio, soprattutto acustico, che deriverebbe dall’impianto, ribatte con una domanda: «Da vent’anni assicuriamo spazi e servizi anche con “finestre” dedicate ai bambini e non era mai successo un caso di questa gravità, che ovviamente non dovrebbero accadere mai». Sul rumore, infine, le rilevazioni Arpa l’avrebbe giudicato “antropico” e a norma.
L’occasione ha infatti dato anche il “la” per rilanciare la protesta, condita da diverse segnalazioni negli ultimi anni, da parte di alcuni residenti della zona su cui insiste l’impianto sportivo – in ordine a «continui schiamazzi ed improperi scaturiti dalle immancabili liti che fioriscono sui tappeti verdi della provincia». Ma attenzione, Marta Braida e Claudio Gaballo (nella foto con il consigliere Silvestro al centro), i cittadini che da anni tempestano di esposti Comune, Polizia Locale e pure la Coop (alcuni peraltro recenti), tengono a sottolineare che non si tratta di una battaglia contro la struttura e i suoi gestori, bensì di una richiesta di maggiore collaborazione dai vari interlocutori: «Chiediamo solo una vigilanza più stretta su grida e comportamenti inadeguati e magari una selezione più attenta. Al Comune e alla Coop di pensare alla soluzione di alcune barriere acustiche (anche se l’Arpa avrebbe escluso questo elemento) e di controllare meglio l’area parcheggio, di notte terra di nessuno».