Bisogni idrici: Smat indice bando per individuare nelle Valli di Lanzo  possibili alternative progettuali
Lotta alla siccità
Bisogni idrici: Smat indice bando per individuare nelle Valli di Lanzo possibili alternative progettuali
Di fronte alla crescente instabilità climatica, gli invasi montani rappresentano una riserva per consentire una gestione sostenibile della risorsa idrica e garantire la continuità del servizio

Smat ha indetto una gara per la realizzazione del documento che identifica le possibili alternative progettuali volte a soddisfare i fabbisogni idrici della Valle di Lanzo e della Città Metropolitana, tra le quali la realizzazione di un invaso a scopi plurimi in Valle di Lanzo. Sono in corso le procedure di affidamento al raggruppamento aggiudicatario deli lavori, costituito da: HYDRODATA S.p.A., G&V INGEGNERI ASSOCIATI S.r.l., TECHNITAL S.p.A.

«Il nuovo codice appalti per la realizzazione di grandi opere richiede uno studio di fattibilità che permetta di valutare preventivamente la sostenibilità e la praticabilità delle possibili soluzioni alternative”, spiega Armando Quazzo, Amministratore Delegato di SMAT. Il documento dovrà essere disponibile entro massimo 8 mesi dall’affidamento, “Contiamo di essere in grado di sottoporlo agli Enti che saranno chiamati ad analizzare le proposte e valutare la soluzione migliore da adottare entro la fine dell’anno. La valutazione del documento sarà affidata all’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po, all’ATO 3 Torinese e alla Regione Piemonte», sottolinea Paolo Romano Presidente di SMAT.

Di fronte alla crescente instabilità climatica, gli invasi montani rappresentano una riserva per consentire una gestione sostenibile della risorsa idrica e garantire la continuità del servizio.L’obiettivo è dunque individuare una soluzione per incrementare la resilienza del sistema idrico complessivo, a partire dal servizio idrico di cui SMAT è gestore per le Valli di Lanzo e per la Città Metropolitana di Torino, selezionando quindi progetti che diano priorità all’uso idropotabile ma, nel contempo, permettano l’uso irriguo e la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile, oltre a consentire la regimazione delle piene.

L’opera da realizzare, identificata attraverso il Progetto di Fattibilità delle Alternative Progettuali che analizzerà costi, benefici, rischi e impatti ambientali, è stata finanziata Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili per il tramite Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po.

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