Una medaglia d’argento, una di bronzo e anche una di “legno” per Federico Orlando, il giovane rocchese protagonista sullo snowboard alle Winter Deaflympics che si sono disputate la scorsa settimana sulle nevi di Erzurum, in Turchia.
Un’esperienza assolutamente positiva per l’atleta classe 1999, al suo esordio assoluto nella manifestazione, che ha subito ottenuto un prestigioso secondo posto nello slalom gigante parallelo con il tempo di 1’15”85 dietro soltanto al cinese Yang Bing e precedendo l’altro asiatico, Lan Yipeg, conquistando la medaglia d’argento, la prima della spedizione italiana in Turchia. «Un’emozione fortissima – è stato il commento a caldo dell’atleta canavesano – anche perché è la prima volta che partecipo alle Deaflympics e per me è già un onore, al di là dei risultati ottenuti, essere qui. Ho trovato un livello davvero molto alto, che non mi aspettavo». Nella seconda gara Federico è di nuovo salito sul podio, ottenendo un ottimo terzo posto nel gigante parallelo.
La sfortuna ha impedito al giovane canavesano di chiudere in bellezza la manifestazione: nell’ultima competizione, ovvero il banked slalom, dopo aver chiuso al terzo posto la prima manche, nella seconda è caduto all’ultima porta. Un bilancio più che soddisfacente per Orlando, seguito in questa esperienza dall’allenatore Giuseppe Cargnino, grande amico del papà Dado, scomparso prematuramente, a cui il tecnico ha voluto dedicare i successi conquistati in Turchia.
«È difficile mantenere le promesse – ha scritto Cargnino – ma Federico ha messo a segno un gran bel colpo che dedichiamo al suo maestro di vita, a colui che lo ha indirizzato verso questo incredibile sport». Si arricchisce così il palmares di Federico, cresciuto nello Sci Club Ala di Stura e oggi maestro di sci alla scuola Via Lattea, al Sestriere, dove vive e lavora ormai da qualche anno. Negli ultimi tre anni – nel 2021, 2022 e 2023 – ha conquistato il titolo di campione italiano nella specialità snowboard, che gli ha permesso di far parte della Nazionale Italiana Paralimpica per i sordastri. «Siamo davvero molto orgogliosi di lui – non nasconde l’emozione la mamma Mara – è stato bravissimo. Non vediamo l’ora di riabbracciarlo e di poter festeggiare insieme».