Satispay: dagli elogi al sistema e al suo utilizzo crescente alla doccia fredda delle condizioni che cambiano per le quali sta montando in tutta Italia la protesta, soprattutto degli esercenti che lo utilizzano sempre di più. Pubblichiamo di seguito una di queste proteste relativamente ad un commerciante del nostro territorio che ha scritto alla compagnia erogatrice del servizio questa lettera: «Salve, rispondo alla vostra comunicazione che annuncia dal 3 giugno una variazione unilaterale del contratto che modifica le commissioni portandole all’uno percento (1%) per le transazioni di qualunque importo. Siete diventati “grandi” grazie a condizioni particolarmente vantaggiose, ma ora che l’uso del sistema si è diffuso notevolmente cambiate le condizioni ai commercianti. Nella nostra zona ho potuto appurare lo stesso disappunto di molti commercianti. Vorrei far presente che le commissioni bancarie hanno commissioni quasi sempre più economiche come percentuale e che sono nulle per importi pari o inferiori a 10 euro. È vero che paghiamo un canone per l’apparato POS ma, purtroppo, siamo obbligati per legga ad averlo! Quindi Vi inoltro la richiesta di rivedere le condizioni andando a escludere le commissioni per importi pari o inferiori a 10 euro equiparandovi alle banche evitando da parte mia la richiesta di disdetta del servizio SATISPAY. Qualora così non fosse vi chiedo di chiudere il contratto che ho in essere con voi entro il 31 maggio 2025 Sono sicuro, visto che dite di essere dalla parte degli esercenti, che prenderete in seria considerazione la mia richiesta.
Dal 3 giugno una variazione unilaterale del contratto modifica le commissioni portandole all’1% per le transazioni di qualunque importo
Satispay cambia le condizioni, esercenti in rivolta: la lettera di un commerciante della zona
«Alle testate giornalistiche chiedo di dare risalto a questo argomento per far sì che i 350.000 esercenti adottino la stessa richiesta e che i 5.000.000 utenti capiscano le loro posizioni»
Approfitto per porgere cordiali saluti
PS: Alle testate giornalistiche chiedo di dare risalto a questo argomento per far sì che i 350.000 esercenti adottino la stessa richiesta e che i 5.000.000 utenti capiscano le loro posizioni».
(lettera firmata)