Questa mattina il Tribunale di Ivrea ha assolto con formula piena la società Villa Grazia Srl e i suoi amministratori Giacomina e Gianluca Remondino da tutte le accuse riguardo il processo cheli vedeva imputati per la morte di un’anziana degente occorsa nella struttura sanitaria nel 2021: la donna, che aveva 86 anni ,era costretta sulla sedia a rotella cui era assicurata con una cintura pelvica, morì cadendo dalla scale dopo essere riuscita ad aprire una porta antincendio. Per loro il pm di Valentina Bossi aveva chiesto due anni di reclusione. Oggi l’assoluzione, con formula piena.
Queste le prime dichiarazioni del collegio dei legali, attraverso un comunicato inviatoci sall’avvocato Giuseppe Damine: «Come ampiamente dimostrato nel corso del Giudizio, nella gestione della RSA sono sempre stati rispettati scrupolosamente tutti i parametri assistenziali previsti dalla normativa regionale, fornendo una presenza di operatori ben superiore a quella legislativamente prevista». Il legale precisa poi che la notizia diffusa dagli organi stampa della presenza in turno di un solo operatore in reparto, non è rispondente al vero, come documentato nel corso del dibattimento.
«Purtroppo la disgrazia occorsa alla propria ospite, presente in struttura da diversi anni, è da ascriversi ad una imprevedibile fatalità non riconducibile ad alcuna manchevolezza colposa degli imputati, i quali così come confermato dall’esito del giudizio, hanno posto in essere tutto quanto normativamente richiesto e consentito, sia a livello strutturale che gestionale per assicurare l’assistenza e l’incolumità degli ospiti della struttura, come ratificato dagli Organi di Controllo che vigilano sulla stessa».
Maggiori dettagli sulla delicata vicenda processuale conclusasi stamane sul giornale in edicola la prossima settimana