di Rebecca Martinelli*
Si è concluso lunedì 28 aprile, con la visita alla redazione de Il Risveglio e l’incontro con il direttore Antonello Micali, il progetto PCTO Giornalismo, che quest’anno ha coinvolto dodici studenti delle classi Terze e Quarte dell’Istituto Fermi-Galilei.
Dopo due incontri teorici svolti a scuola, i giovani aspiranti giornalisti si sono messi in cammino sul territorio, raccogliendo notizie da Cuorgné a San Maurizio, da San Carlo a Venaria, da Ciriè a Nole. Un’esperienza concreta che li ha portati a incontrare giovani maggiorenni, anziani in festa, volontari locali, scrittori per ragazzi; a visitare mostre, seguire rally, raccontare esperienze vissute con la propria classe. Oltre a scoprire nuove realtà, i ragazzi hanno vissuto un vero e proprio viaggio anche dentro se stessi, acquisendo una maggiore consapevolezza civica.
Proprio il senso di appartenenza e partecipazione alla vita reale è stato il filo conduttore della chiacchierata di lunedì con il direttore Antonello Micali.
In un confronto sincero e senza filtri, il direttore ha condiviso con i ragazzi il suo sguardo sul mondo del giornalismo, raccontando con passione e orgoglio l’evoluzione di un mestiere tanto antico quanto oggi più che mai necessario.
Attraverso una serie di racconti ed esempi concreti, Micali ha ripercorso i cambiamenti avvenuti negli ultimi trent’anni: un tempo, il giornalista si recava fisicamente sul luogo di un evento, testimoniando di persona con macchina fotografica e taccuino alla mano. Oggi, nell’era digitale, la scena è profondamente cambiata: spesso, sono le stesse Forze dell’ordine a fornire immagini ufficiali, mentre l’informazione corre veloce sui social e sui canali online.
Non solo carta stampata, dunque: il giornalismo contemporaneo si muove tra siti web, profili Instagram, pagine Facebook.
Se da un lato la tecnologia ha velocizzato i tempi di comunica-zione, dall’altro ha aumentato i rischi legati alla disinformazione, alle fake news e alla superficialità. La velocità non può e non deve mai sostituire l’accuratezza, ha ricordato il direttore, sottolineando il dovere dei giornalisti di verificare sempre le fonti e mantenere alta l’attenzione etica. Molto intensa è stata anche la riflessione sul ruolo che l’informazione ha nelle nostre vite: saper scegliere fonti attendibili, approfondire, confrontare le notizie è fondamentale per formare cittadini liberi e consapevoli.
L’informazione è come una bussola: ci orienta nel mare agitato della società contemporanea, ci aiuta a distinguere ciò che è vero da ciò che è costruito ad arte. E questo oggi è più importante che mai, in un’epoca in cui chiunque può pubblicare qualsiasi cosa sui social senza controllo né responsabilità. Tra aneddoti ed esempi concreti, un momento particolarmente significativo è stato quello dedicato al tema del voto. Il direttore ha invitato i ragazzi a riflettere sulla necessità di partecipare alla vita democratica del Paese. Anche quando nessun partito sembra rappresentare perfettamente le proprie idee, è importante non rinunciare a esprimere il proprio pensiero. “Se pensate che tutti i partiti siano sbagliati, votate quello meno sbagliato”, perché ogni voto è un tassello del futuro che vogliamo costruire.Questo progetto PCTO è stata un’occasione per capire che crescere significa anche imparare a conoscere il mondo che ci circonda, a porci domande, a partecipare. È nella conoscenza che si radica la nostra identità di giovani cittadini, futuri uomini e donne consapevoli.
La sincerità con cui il direttore ha dialogato con i ragazzi ha colpito tutti profondamente. In un’epoca in cui tutto sembra filtrato attraverso schermi e algoritmi, sentire parlare di giornalismo come di un mestiere “al servizio della verità” è stato un richiamo importante: l’informazione non è un accessorio, ma una necessità vitale.
La visita alla redazione de Il Risveglio è stata l’occasione per toccare con mano il lavoro quotidiano che sta dietro a ogni numero de Il Risveglio, un lavoro paziente e appassionato di ricerca, di verifica, di scelta etica che unisce attenzione ai dettagli e sguardo ampio sulla società. Ha insegnato che anche noi, con i nostri occhi giovani e curiosi, abbiamo il dovere di osservare, comprendere e raccontare. Perché solo chi conosce può davvero scegliere. E solo chi sceglie con consapevolezza può cambiare il mondo.