Ci sono imprese che non finiscono quando tagli il traguardo. Restano addosso, nella testa, nelle gambe, nel cuore. Il Trofeo Mezzalama 2025, per Niki Rocchietti e Ivan Cerato – dello Sci Club Nordico Valli di Lanzo – è stato questo: una sfida oltre i propri limiti, un viaggio tra le vette più suggestive del circuito scialpinistico mondiale.
Due bravi ragazzi, uniti dall’amicizia e dallo sport, che lo scorso 26 aprile hanno deciso di partecipare alla “Maratona dei Ghiacciai”. Un percorso lungo 45 chilometri, con 3.272 metri di dislivello positivo, attraverso uno degli scenari più spettacolari delle Alpi: dalla vista del Cervino al massiccio del Monte Rosa con le vette leggendarie del Castore (4.226 metri) e del Naso del Lyskamm (4.272 metri), fino al traguardo a Gressoney-La-Trinité. Per loro è arrivato un 242° posto su un totale di 320 team partecipanti.
«Poter partecipare al “Mezza” è un sogno che si avvera. Chi l’avrebbe mai detto – commenta il lanzese Niki Rocchietti, classe ‘98 – che la prima partecipazione l’avremmo gestita così. Se me l’avessero detto in partenza a Cervinia non ci avrei creduto, l’arrivo a Gressoney è stata una liberazione: tutta la fatica fatta in 9 ore e mezza è passata in secondo piano per lasciare spazio a quegli ultimi 400 metri di corsa. Un’emozione indescrivibile condivisa con il mio “socio” Ivan Cerato. Grazie anche alla mia fidanzata Alisea, che non hai mai smesso di spronarmi e credere in me».
Ancora non ci crede il viucese Ivan Cerato: «Fino a qualche anno fa per me la primavera era sinonimo di terrore. Le mie mille allergie mi facevano stare uno schifo – racconta il 26enne elettricista – e allo stesso tempo mi procuravano degli attacchi d’asma bruttissimi, quasi che a volte fare la rampa di casa diventava un problema. Forse la voglia di iniziare a spingersi oltre è stata la salvezza. Ho iniziato a pedalare su una bici dell’Ottocento e ancora oggi rimane una mia grande passione, poi a correre grazie al team Runnerpillar e a togliermi anche qualche bella soddisfazione in gara. Infine mi sono cimentato nella scalata, iniziando a frequentare il mondo della montagna, che mi ha fatto conoscere gente nuova, e oggi grandissimi amici, ma anche fare dei viaggi stupendi. Partecipare al Trofeo Mezzalama è stato raggiungere un piccolo obbiettivo e un piccolo sogno partito qualche anno fa insieme all’amico Niki Rocchietti. Ci sono stati tanti alti e bassi, ma alla fine siamo riusciti a concludere questa bellissima gara, una gara in buona parte sopra i 4mila metri, che mette a dura prova testa e fisico, ma con dei passaggi alpinistici in paesaggi stupendi. Portare a casa questa gara è un’emozione indescrivibile, ma allo stesso tempo per me è stata soprattutto una rivincita enorme sul mio passato».