Giostre non idonee all’impiego, quattro misure cautelari
Gli spettacoli viaggianti controllati riportavano falsi codici identificativi del Comune di La Cassa
Giostre non idonee all’impiego, quattro misure cautelari
Secondo le accuse le attrazioni non venivano montate e collaudate quindi con un possibile grave pregiudizio per la sicurezza degli utenti

Quattro ordinanze di misura cautelare in relazione a più episodi di corruzione e falso, connessi all’emissione di codici identificativi per spettacoli viaggianti. In parole povere, le giostre in questione non erano idonee all’impiego. E quanto emerge dalle indagini condotte dall’Aliquota Carabinieri  di Polizia Giudiziaria ccoordinata dalla  Procura della Repubblica, dopo alcuni accertamenti condotti dai Vigili del Fuoco di Vercelli e Torino, i quali mettevano in evidenza che alcuni spettacoli viaggianti riportavano dei codici identificativi emessi dal Comune di La Cassa con modalità illegittime.

In particolare – spiegano gli inquirenti – veniva accertato che tali codici identificativi, la cui emissione è vincolata al positivo parere della Commissione Comunale di Vigilanza sui Locali di Pubblico Spettacolo, erano stati rilasciati senza convocare il Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco, membro della citata commissione. L’inchiesta da tutto ciò scaturita permetteva di appurare che effettivamente il Responsabile della Polizia Locale competente per l’attribuzione dei codici identificativi intratteneva rapporti con alcuni soggetti intermediari e con un ingegnere a cui i proprietari si rivolgevano al fine di ottenere tutta la documentazione necessaria per mettere in esercizio i propri spettacoli viaggianti.

Secondo l’accusa, gli indagati, ben consci del mancato rispetto delle procedure, approfittando dell’organizzazione di manifestazioni cittadine, si adoperavano per organizzare fittiziamente le Commissioni Comunali di Vigilanza sui Locali di Pubblico Spettacolo a seguito delle quali venivano rilasciati un corposo numero di codici identificativi di spettacoli viaggianti.

Durante le sedute delle Commissioni, così come osservato durante le indagini attraverso pedinamenti e intercettazioni, erano assenti gran parte dei membri previsti dalla normativa di settore, ma soprattutto non venivano montate e collaudate le attrazioni da esaminare, che venivano comunque certificate come idonee all’impiego, quindi, con un possibile grave pregiudizio per la sicurezza degli utenti finali.

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