Da questa mattina si trova ai cancelli della scuola materna Villa Girelli a Ivrea per protestare e da poco ha annunciato, oltre al presidio, uno sciopero della fame: la donna – che ha anche girato un video che ora sta circolando in rete e tra le chat dei no vax – denuncia, questa mattina all’arrivo a scuola con le sue due gemelline, di aver trovato un cordone di poliziotti in borghese e vigili urbani che avrebbe impedito – anche con strattoni ai genitori – alle figlie e ad alcuni altri bimbi di accedere alla scuola. Le motivazioni sarebbero dunque da ascrivere alla mancata vaccinazione di questi scolari da parte delle rispettive famiglie secondo le direttive dell’ormai famoso decreto Lorenzin. Ma la donna specifica che sono in corso le procedure con l’Asl di riferimento (in questo caso la To4) per la regolarizzazione della situazione e definisce, citando articoli commi e quant’altro, illecito il comportamento messo in atto dalla ditrigenza scolastica nei confronti delle sue figlie e degli altri alunni coinvolti. “Ho presentato un’istanza all’Asl per avere chiarimenti e mettermi a posto. E questo mi dà diritto a poter entrare” spiega la donna.
A giugno la scuola aveva inviato una lettera alla donna informando che l’accesso alle bambine sarebbe stato negato in quanto non in regola con le vaccinazioni. La madre, assistita dall’avvocato Claudio Zanetti, aveva però diffidato la scuola spiegando di essere in regola in quanto inserita in un percorso con l’Asl
La scuola in questione, realizzata negli anni ’70 dalla Olivetti, è ora gestita da Alce Rosso, una cooperativa sociale. La donna è ancora dentro la scuola, sorvegliata dalla polizia, fino alle 18 e 30 quando dovrà uscire per forza.
Sulla vicenda è intervenuta la consigliera regionale dei 5 Stelle Francesca Frediani: “In questo video denuncia le difficoltà di interazione con la dirigenza scolastica e annuncia l’inizio dello sciopero della fame. Non si doveva arrivare a questi punti: l’esasperazione dei rapporti tra scuole e famiglie è un grande fallimento di una politica che ha solo saputo imporre anziché comprendere e dialogare”.