Durante tutta la cerimonia davanti al cimitero, mentre la tromba suonava e i gonfaloni troneggiavano in alto, Leo Bruno stava con la testa all’insù, osservando con attenzione la lapide di suo zio Bruno Tuscano, scomparso da 67 anni. La guardava pensieroso mentre le rappresentanze dell’Anpi, dei Comuni, della Provincia di Torino, i partigiani, gli studenti delle scuole medie e gli amici erano stretti in cerchio sullo stesso piazzale in cui il tenente partigiano fu fucilato dai repubblichini il 24 gennaio 1945.
Per ricordarlo, il Comune di San Maurizio e la sezione locale Anpi “Giuseppe Ferrero” hanno organizzato la manifestazione di martedì scorso, 24 gennaio, con il patrocinio della Provincia di Torino e del comitato provinciale per la valorizzazione degli ideali della Resistenza. Gli studenti di terza media della “Andrea Remmert”, coordinati dalle insegnanti Giovanna e Rosalia, hanno letto alcuni passi che testimoniavano le migliori virtù del comandante della colonna “Renzo Giua” di Giustizia e Libertà, insignito nel 2005 del più alto riconoscimento al valore civile ad personam: fu il presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, ad assegnare la medaglia d’oro a Bruno Tuscano, uno studente universitario di Palizzi (in provincia di Reggio Calabria) che venne a combattere sulle nostre montagne e che morì con la consapevolezza di avere aiutato quanti poteva. «Cari genitori, quando leggerete la presente io non sarò più». «Lo scrisse qualche giorno prima di morire, da una delle aule di quella “Andrea Remmert” dove oggi i ragazzi studiano», ha ricordato Franco Brunetta, storico della Resistenza, nella seconda parte della commovente cerimonia, svoltasi in municipio do, dove i numerosi partecipanti sono giunti in corteo dopo il raduno di fronte alla chiesa vecchia del cimitero e l’omaggio alla lapide che ricorda il sacrificio di Tuscano. «L’ultimo suo grido prima della fucilazione – ha aggiunto Brunetta – fu “Viva l’Italia libera!”, proprio come facevano i patrioti del Risorgimento». Un grido ripetuto dai ragazzi, seduti per terra nella sala comunale gremita, a cui sono stati rivolti tutti i discorsi della giornata. Quello del sindaco Roberto Canova e del consigliere provinciale Raffaele Petrarulo, che hanno ribadito quanto i giovani siano il futuro della comunità anche per la memoria, e quello dei comandanti partigiani Cornelio Valetto e Gino Cattaneo, che hanno distribuito agli studenti la nuova edizione de I ragazzi che volarono l’aquilone di Franco Brunetta.
Durante la manifestazione, che ha coinvolto molte delle sezioni Anpi delle Valli, le rappresentanze dei Comuni di Corio, Pecetto, Lanzo e Traves, la Polizia municipale, la Protezione civile, la Croce Rossa e gli Alpini, un ricordo e un applauso sono stati dedicati a un altro comandante partigiano, Aldo Giardino, scomparso da poco. Sono anche giunte due lettere da lontano, una da parte di Diego Novelli, presidente provinciale Anpi, e una dal sindaco di Palizzi, il paese di Tuscano, entrambi simbolicamente presenti a San Maurizio, il luogo dove restano i tre ricordi del partigiano valoroso: la lapide affissa dal Cln locale, una via e la simbolica medaglia d’oro al valore. A tutti, un grande insegnamento: «Giovani, se volete vedere dov’è nata la nostra costituzione, andate sulle nostre montagne!».
Omaggio ai patrioti della lotta di Liberazione – Ricordata la figura del comandante Tuscano