Terreno di scontro, quanto mai polemico e senza esclusione di colpi, tra il sindaco Vincenzo Barrea, e il consigliere di minoranza Franco Gravina, è ancora piazza Agorà. O meglio, l’iter burocratico che ha portato al rifacimento di piazza Agorà.
Un iter che aveva attirato l’attenzione di Gravina, inducendolo a richiedere un parere al’Autorità di Vigilanza dei contratti pubblici. «La storia è nota – ha ribadito in Consiglio comunale – L’Amministrazione ha approvato un progetto che prevedeva anche la pavimentazione. Poi ha eliminato questa parte per sveltire l’affidamento dei lavori. Poi ha approvato un progetto a parte e quindi l’ha reinserito nuovamente. Una situazione suonata strana non solo a me, ma anche all’Autorità, che infatti ha riscontrato alcune incongruenze, chiedendo al Comune come intenda rimuovere le illegittimità riscontrare e concedendo trenta giorni per le risposte. Una situazione chiara, per la quale chiedo le dimissioni dell’assessore Claudio Gambino, per l’evidente incapacità di amministrare e il per il fatto che le sue scelte e quelle del sindaco abbiano esposto i funzionari del Comune a non pochi rischi».
Di dimissioni, dai banchi della maggioranza, neanche a parlarne. Ma una replica secca e tranciante da parte del sindaco, quella è arrivata eccome: «L’intervento di Gravina dimostra che non ha più argomenti – ha risposto – Non solo, ma certe cose ce le saremmo aspettate da chi ha meno esperienza, e non sa bene come funziona la macchina, non certo da chi è stato anche assessore. E che dovrebbe sapere che quello che ha fatto non colpisce la parte politica, ma i funzionari. Che devono essere tutelati per poter lavorare serenamente».
Per quanto riguarda le risposte da dare, il sindaco non si è tirato indietro: «Siamo stati subissati da interrogazioni dell’opposizione su quella piazza: per le condizioni in cui versava, per le persone che cadevano percorrendola. Per noi tutto questo aveva carattere di urgenza. E l’aveva anche per l’opposizione, che ora sembra avere cambiato idea. Ma posso capire che un funzionario seduto ad una scrivania a Roma, non sappia in che stato versasse quella piazza. Daremo le risposte del caso con la massima tranquillità. Tutti gli esposti contro di noi fatti dall’opposizione in questi anni non hanno mai portato ad alcun rilievo. Valuteremo l’interrogazione di Gravina, riservandoci di adire a vie legali per quanto ha scritto».
«Siamo arrivati alla minaccia – conclude l’esponente di minoranza – per impedire che l’opposizione svolga il suo ruolo: quello di controllo. E a Gambino voglio dire che avrò molti difetti, ma non ho mai rischiato di uccidere nessuno in auto». Un riferimento ad una vecchia storia di patenti e stati di ebbrezza, che gli ha fatto guadagnare un’occhiata inceneritrice da Gambino e un’ulteriore feroce replica da parte del sindaco.
Esposti e querele per piazza Agorà