«Il senso di questa ricorrenza nel ricordare e rivivere quella tragedia, non equivale a guardarsi semplicemente indietro: significa, invece, fare dei passi in avanti nel tormentato e non ancora compiuto processo di pacificazione nazionale che dovrà continuare a vederci protagonisti, forti di solide tradizioni valoriali, lasciateci in eredità dai nostri padri».
È stato questo il passaggio più importante del discorso effettuato giovedì scorso, 9 febbraio, dall’esule Michele Privileggi, in occasione della commemorazione del Giorno del Ricordo tenutasi in via Volpiano, all’angolo di via Vittime delle Foibe, di fronte al monumento dedicato a tutti gli esuli e vittime: istriani, fiumani e dalmati.
«Dobbiamo continuare a mantenere viva la memoria della tragedia delle foibe – ha proseguito Privileggi – come si mantiene viva la memoria della Shoah. Perché dobbiamo impegnarci, senza strumentalizzazioni o fini politici di parte, a dare della nostra storia una chiave di lettura condivisa, che non faccia sconti a nessuno».
Ma l’assenza di figure istituzionali alla cerimonia lenicese non ha sopito le polemiche. «Gli unici presenti, a parte le associazioni, dalla Filarmonica Vittorio Ferrero all’Avis all’Unitre, giusto per citarne alcune – dice Privileggi – sono stati due agenti della Polizia municipale che, oltre a dirimere il traffico, a loro dire in forma non ufficiale, hanno deposto la corona d’alloro in ricordo delle vittime delle Foibe».
Assenza ampiamente annunciata, invece, quella del commissario Bruno Vittorio d’Alfonso. «Della sua mancata partecipazione – dice Privileggi – ne ho parlato venerdì 10, in occasione della cerimonia a Torino, con il sindaco Piero Fassino, e ho scritto al prefetto Paolo Padoin. Perché mentre il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha invitato tutti gli italiani a ricordare questo giorno come dovere morale, a Leinì, forse, viviamo in un’altra realtà. Per quanto il lavoro e gli impegni siano molti, credo che il nostro commissario avrebbe potuto trovare dieci minuti per partecipare alla cerimonia e ricordare gli esuli e le vittime di quel periodo infame. Una latitanza dello Stato, una manchevolezza che, in quanto vittima di quei soprusi, mi ha davvero amareggiato profondamente».
La giornata del Ricordo, in qualche modo, continua: le vicende storiche delle foibe e dell’esodo saranno trattati dagli studenti della scuola media dell’Istituto comprensivo “Carlo Casalegno” in un incontro organizzato, per la seconda metà di febbraio, forse già lunedì 20, al plesso scolastico di via Provana.
All’appuntamento con i ragazzi prenderanno parte, oltre all’artista ed esule Michele Privileggi, anche Antonio Vatta, presidente della consulta regionale dell’associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia del Piemonte, e Fulvio Aquilante, presidente dell’Angvd, l’associazione nazionale Venezia, Giulia e Dalmazia, di Torino.
05 Mar 2012
Giornata di Ricordo e polemiche