Un esempio di eccellenza italica nel mondo dell musica: Osanna, storica band napoletana, uno
dei miti italiani del rock d’autore a livello internazionale dal 1970 al 1980, alfieri della musica rock e jazz e protagonisti per molti anni dei Festival Pop e coautori con il maestro Luis Enriquez Bacalov del capolavoro “Preludio Tema Variazioni Canzona”, colonna sonora di Milano Calibro 9, film del 1972 utilizzato e mitizzato da Quentin Tarantino per le sue opere prime.
E mentre il panorama musicale italiano attuale ristagna, ecco che il Rip, il rock progressive italiano degli Osanna, delle Orme, della PfM, dei primi New Trolls e del Banco, vive e vegeta, continuando ad incassare un successo che, soprattutto grazie alla rete, se non è più italiano e addirittura diventato mondiale. Dicevamo degli Osanna, oggi sconosciuti ai più giovani italiani, mentre i rating delle maggiori riviste internazionali del settore su internet consacrano ai primi posti al mondo per qualità e importanza dei loro vinili e che ancora saltano da un lato all’altro del globo per concerti e reunion con le leggende del rock con cui incrociarono i loro esordi pionieristici; ebbene loro iniziarono proprio da Venaria, un luogo dove vorrebbero tornare a suonare in questa nuova fase della loro quarantennale carriera.
Lo conferma Walter Cerrato, noto a Ciriè come preparatore atletico di pesistica di diversi campioni del territorio, ma con un background alle spalle di musicista Rip (nella foto in alto a destra al Teatro Palazzo Torino Esposizioni almeno 30 anni fa con, tra gli altri, Livio Cardone al violino degli Assoluto Naturale e Cantovivo, Enrico Morandi, chitarra e voce e Luca Morandi, tastiere, dei Free Wave e Momo Big Band, complessi che hanno inciso in studio da fine ‘70 a tutti gli anni ‘80), nonché collaboratore dei siti internazionali Rock
Archives e Progressive Rock Music. Legato dalla passione per il genere e da ormai una pluridecennale amicizia con la band di Lino Veiratti, Cerrato è un cultore e un grande appassionato del progressive italiano.
«Gli Osanna li ho incontrati da poco – dice il ciriacese – La band attuale con a capo il chitarrista e vocalist storico, reduce dai prestigiosi concerti a Tokio e Kawasaki, dove ha registrato dal vivo il nuovo cd e lp “Rosso Rock” con l’orchestra d’archi “Tokio Vielle Ensemble Orchestra”, recentemente si è regalata una serata torinese al Peocho di Trofarello, music club di nicchia che annovera tra i propri amici, gente come Steve Hackett ex Genesis ed altri “dinosauri del rock”: al momento sta preparando una nuova tourneè con il Banco del Mutuo Soccorso. È assurdo che tali eccellenze siano amati e richiesti in tutto il pianeta e che in Italia nessuno se li fili o meglio, li conosca: eppure tutte le volte che a un ragazzo faccio sentire questa musica, questi se ne innamora subito». Il cantante degli Osanna, Lino Vairetti, incontrato a Trofarello proprio dal nostro Cerrato, ha confermato il progetto di una reunion nella Reale con le Orme e Bacalov.
«L’idea è ambiziosa, soprattutto perché non sarà facilissimo scomodare il maestro, oltreché romantica – ammette Cerrato, che darà una mano all’organizzazione dell’evento
– ma certamente fattibile. Ci stiamo già lavorando, potremmo farcela per il prossimo autunno.
La dimensione ottimale per performances come quelle degli Osanna è certamente il teatro (a Venaria c’è il Concordia, ndr): oltre ai contenuti musicali è questa una musica d’autore
che lavora sui testi e sulle drammatizzazioni sceniche, nel solco della migliore tradizione delle opere rock teatrali. Riproporre anche alle nuove leve un evento del genere dal vivo è una sfida,
dal punto di vista musicale, quasi “pedagogica”».
Il ritorno, da profeti in patria, degli Osanna alla Reale a 40 anni dall’esordio