Freschi e acclamati reduci dal The Beatles’s Day 2016 di Brescia, lo scorso 5 giugno, dove hanno rappresentato alla grande per il Piemonte le tribute band dedicate ai mitici quattro scarafaggi di Liverpoo (che quest’anno, tra l’altro, omaggiava il cinquantesimo anno dall’uscita del mitico disco Revolver), i Dig It, band del Ciriacese capitanata da Nadia Facelli, tornano (a grande richiesta) sul palco della Soce di Ciriè (circolo Arci, sabato dalle 22, via Matteotti 16 – interno cortile), e lo fanno nell’ambito della sera più calda e “ricca di eventi” dell’anno, la Notte Bianca di Ciriè. Segno di grande personalità e fiducia nelle proprie qualità e, soprattutto, nelle sincere schiere di fan raccolti in 5 anni di presenza nel nostro panorama musicale.
E se a Brescia, “i nostri” hanno incantato, come dimostrano i tributi di stima e ammirazione postati sulla loro pagina Facebook dalle stesse altre band che hanno partecipato all’evento beatlesiano nazionale, anche a Ciriè ci si aspetta una delle performance alla loro maniera: cioè… fantastica. Come lo è il modo rigoroso e al contempo originale con il quale Nadia e soci reinterpretano i brani dei quattro baronetti della musica mondiale di tutti i tempi.
D’altronde, il profondo background tecnico ed artistico dei musicisti che ne compongono la formazione non mente, essendo quello di chi ha saputo conciliare, in modo non sempre facile, passione e talento con un lavoro in fabbrica o in ufficio, riuscendo lo stesso a raggiungere vette di qualità artistiche difficilmente riscontrabili nel cosiddetto rock di base.
Cinque anni fa, il collega e amico Luigi Bairo, nonché egli stesso musicista, al loro esordio dopo variegate e importanti altre esperienze pregresse, ebbe a definirli in questa maniera: «Figure che possono sembrare anacronistiche ai tempi dei talent, dove la fama e la visibilità mediatica vengono, troppo spesso, ben prima del talento artistico. Dilettanti di provincia, dunque, in senso stretto, ma per i quali questa definizione risulta impropria, se si riferisce al livello artistico raggiunto. È, e l’esempio è tra i più calzanti, il caso di Nadia Facelli, senza dubbio una delle migliori interpreti rock dell’attuale panorama musicale.
Merito maggiore se si considera inoltre che, così come in altri ambiti, le donne nel mondo rock sono un’esigua minoranza, almeno in Italia. E quando si tratta di cantanti, è davvero raro trovarne qualcuna che sia in grado, come Nadia, di interpretare con estrema naturalezza e originalità l’autentico spirito del rock e del blues».
Elementi per i quali Nadia Facelli è stata definita la voce femminile più rock delle Valli, dopo aver peraltro collaborato con realtà musicali quali: Banda Elastica Pellizza, Stefano Eterno, Donata Guerci, Blues Corner, Beppe Rigotto, Zighe Zaghe e dopo aver fondato Nel 2006 i Why not?, che si muovevano tra gli anni ’60 e’70, ripescando nel repertorio di gruppi come Gentle Giant, Jethro Tull, Gong, King Crimson.
Euforici, naturalmente, anche i giovani e appassionati gestori della Soce, che almeno una volta all’anno cercano di ingaggiare i Dig It, essendone a loro volta fan sfegatati. Così, l’assenza dal palco de La Soce verrà ricolmato sabato, con i Dig It che proporranno per l’occasione una nuova selezione di brani dei leggendari Beatles e presenteranno anche il loro nuovo chitarrista. «Beh, come si può mancare?» – si chiede e ci chiede infatti Matteo Marietta della Soce. I Dig it sono: Nadia Facelli – voce e chitarra, Riccardo Chiara – chitarra solista, Marco Pepp’O Comandone – basso elettrico, Mario Ternavasio – batteriaMarzia Gentile – cori e percussioni, Francesca Belo – cori e percussioni. E al mixer audio ci sarà invece un amico della band, oltreché anche lui valente chitarrista della zona, Graziano Mosconi: che reunion!