Quella foto che la ritraeva scolaretta a recitare una poesia dinnanzi ad un federale, autorità fascista dell’epoca, era sparita quasi subito dopo la guerra dalle disponibilità e dai ricordi di Felicita Martini,
91 anni, madre del sindaco di Robassomero Antonio Massa, al quale, seppur in carrozzella, ha chiesto di accompagnarla alla mostra fotografica in paese in cui l’immagine è saltata fuori casualmente.
Dopo 70 anni.
L’arzilla signora è venuta a sapere della foto, che forse sì, quella ragazzina era proprio lei, e non ha resisitito: voleva rivedere quel frammento della sua infanzia, che peraltro rimanda al periodo più
controverso della storia italiana. «E’ vero sono io: vi compare anche il mio maestro elementare Teofilo Casale – ha commentato commossa ed emozionata – l’avevo completamente dimenticata e mai più vista; i miei non hanno voluto che la conservassi – era pericoloso allora – quindi
la distrussero. Non so come abbia fatto a riapparire. Era il 1934 e la recita si tenne in un cortile della tante case dove oggi sorge piazza XXV Aprile. All’epoca naturalmente ero una bimba, avevo 9 anni e frequentavo la IV elementare e fummo in due a studiare quella poesia di cui purtroppo sfortunatamente ora non ricordo più nemmeno una parola. Fui scelta io solo perché ero più sicura di me ed avevo una voce forte e squillante…».
L’episodio, nella sua semplicità e legittima emozione da parte della protagonista mostra anche come storicamente sia stato difficile anche il periodo post fascista – tra rivalse, episodi di giustizia sommaria e diffidenze- anche per chi fascista non lo era mai stato.
11 Ott 2016
L’amarcord “negato” alla nonnina per colpa del federale fascista nella foto