“Esigiamo chiarezza sulla vicenda del giornalista Mauro Donato e chiediamo alla Commissione europea di fare ogni opportuna verifica con le autorità serbe in tempi celeri, per capire se siamo davanti a una violazione dei diritti umani”. Lo afferma l’eurodeputata del Pd e vice capodelegazione italiana nel gruppo S&D Isabella De Monte, che oggi ha presentato un’interrogazione alla Commissione europea sul fermo dell’insegnante e fotoreporter piemontese Mauro Donato, trattenuto in carcere da sei giorni con l’accusa di furto di 300 dinari (meno di 3 euro) e di aggressione ai danni di tre migranti afghani, che però avrebbero già ritrattato. Donato si trovava a Sid, città serba al confine con la Croazia, dove stava lavorando a un reportage sulla rotta balcanica percorsa dei profughi.
Secondo De Monte, “da notizie di stampa emerge che Donato potrebbe essere stato scambiato per il responsabile del furto, ma se dichiarato colpevole rischierebbe fino a 15 anni di carcere. La Farnesina è già al lavoro su questa vicenda dai contorni decisamente poco chiari, ma ho ritenuto doveroso anche un coinvolgimento delle Istituzioni europee, considerato il delicato percorso di avvicinamento all’Ue che interessa la Serbia”.
“Ho presentato questa interrogazione – conclude l’eurodeputata – per capire se la Commissione europea sia a conoscenza della vicenda e come intenda intervenire. Ho inoltre chiesto se tale fatto potrebbe avere delle ripercussioni sul processo di adesione della Serbia all’Ue”.
Sulla vicenda si era già mossa nei giorni scorsi la Fnsi con la Federazione Internazionale Giornalisti e l’Assostampa Subalpina. L’Assostampa Fvg si unisce all’iniziativa dell’europarlamentare del Friuli Venezia Giulia e chiede l’immediata liberazione del collega.
Intanto continuano le ore di angoscia per Mauro Donato, lanzese che affianca alla professione di insegnante quella di giornalista impegnato sul tema dei diritti umani. “Donato con quell’aggressione proprio non c’entra nulla – dicono i tanti amici che lo aspettano nelle Valli di Lanzo – la scarcerazione sembrava davvero la fine di un’assurda avventura dopo che nel confronto con le vittime quest’ultime lo avevano scagionato”. Ma, purtroppo, martedì pomeriggio il magistrato ha deciso di continuare le indagini e quindi Donato resta in cella insieme a tre serbi. Per fortuna, come confermato dalla moglie Giulia Marco, il fotoreporter sta bene e può godere di un’ora d’aria al giorno. A breve gli inquirenti serbi dovranno sentire pure il collega Vignali che era con Mauro Donato di Lanzo e che, cinque anni fa, venne trattenuto in Siria per alcuni giorni.