«IL CAOS SUI VACCINI CONTINUA A SPAVENTARE LE FAMIGLIE, MA NESSUN BAMBINO VENARIESE SARA’ ALLONTANATO DALLE SCUOLE». Lo scrive
e lo dice in un video diffuso ieri sul web il sindaco pentastellato di Venaria Reale Roberto Falcone: https://www.facebook.com/RobertoFalconeM5S/videos/424632457962870/
«Venerdì mi sono messo nei panni di uno dei genitori che nei giorni scorsi hanno ricevuto una lettera dal Dirigente scolastico. In questa lettera viene intimato di consegnare la «documentazione comprovante l’effettuazione delle vaccinazioni oppure l’esonero, l’omissione o il differimento delle stesse» e che «la Regione ha precisato che non può essere considerata valida la presentazione dei copia della formale richiesta di vaccinazione all’asp, in quanto presso tutti i servizi vaccinali è garantita la possibilità di ottenere la vaccinazione anche senza prenotazione». Perciò, come si vede nel video, venerdì stesso ho chiamato il numero verde dell’Asl e oggi ho chiamato l’Asl qui a Venaria, e le risposte che mi sono state date mostrano come quanto riportato sopra sia falso: a Venaria come negli altri Comuni, il servizio di vaccinazione non esiste senza prenotazione».
Il primo cittadino della Reale non entra nel merito del dibattito tra fautori e contrari alle vaccinazioni e nello specifico all’obbligo del decreto Lorenzin, ma punta invece il dito sullo «stato confusionale che il Ministero della Salute e Regione Piemonte hanno generato nelle direzioni scolastiche e negli uffici comunali di riferimento. Nelle ben OTTO INTERPRETAZIONI DELLA NORMA che abbiamo ricevuto a partire dall’anno scorso sono contenute tutte le contraddizioni piovute sui Comuni e sulle famiglie. Tra queste proprio la “richiesta di vaccinazione”, prima dichiarata indispensabile (circ. n. 26382 dell’1 settembre 2017) e poi “non valida” (circ. Regione Piemonte n. 5734 del 5 marzo 2018). Il Ministero e la Regione Piemonte a colpi di circolari provano da un anno a risolvere l’imbarazzo di applicare una legge con metodi ancora confusi, La stessa Legge 119, inoltre, stabilisce l’obbligo di accertare l’esistenza dei presupposti per procedere alla sanzione, come previsto dall’art.1 comma 4 per le sanzioni amministrative e dall’art.3 comma 3 e dall’art.3bis comma 3 e 5 per quanto concerne il provvedimento di espulsione. La nuova norma prevede delle conseguenze in capo alle famiglie che non intendono vaccinare i propri figli minori, quindi l’unico presupposto essenziale ed oggettivo per procedere alla notifica di sanzione pecuniaria e/o provvedimento di espulsione, è accertare l’avvenuto rilascio della
famiglia del dissenso informato».
In tutto ciò – questa la ratio comunicativa del sindaco a riguardo della spinosa questione – «nessuno può effettivamente allontanare i bambini dalle scuole. Laddove infatti il genitore continuasse a portare il figlio a scuola regolarmente, non si potrebbe opporre a lui nessun organo per impedirgli l’accesso giornalmente, in quanto: – i membri del personale scolastico, compreso il dirigente, non sono ufficiale di polizia giudiziaria – i vigili urbani non hanno competenza all’interno della scuola – la volante della polizia o dei carabinieri devono intervenire per pericoli imminenti, mentre la frequenza del minore presunto “non vaccinato” non ha creato a scuola nessun problema di contagio tutto l’anno – ogni atto contro l’accesso del minore, posto davanti alla comunità (genitori, personale, scolastico, passanti etc) lede il diritto di privacy dei dati sensibili da tenere riservati nei confronti di altri privati ai sensi art.22 comma 8 e 26 comma 5 del D Lgs 196 del 2003, questa violazione potrebbe creare bullismo, discriminazione, emarginazione sociale.
È ora di smettere di terrorizzare le famiglie e di mettere fine a questa pagliacciata che, a venti giorni dalla fine della scuola, è semplicemente ridicola».