Continua a tenersi rigorosamente lontano dalle banalità nel suo percorso artistico Massimo “Max” Ferrarini, che a ogni nuova uscita ha delle cose da dire e sa come dirle con le sette note e con le parole. Se nel 2021 l’autore e compositore casellese aveva fatto breccia nelle coscienze con il brano scritto durante il lockdown “Treblinka”, che rievocava il dramma dell’Olocausto consumatosi nell’omonimo campo di concentramento nazista, il nuovo singolo “Nessun Reso”, in uscita oggi su tutte le piattaforme digitali, è una riflessione sulla necessità di spendere al massimo la propria vita per gli ideali più alti e più puri. Ideali che hanno sempre accompagnato la storia dell’umanità e non sono stati intaccati dal moltiplicarsi delle tecnologie di comunicazione.
«Forse – commenta Ferrarini è anche un po’ la sintesi del tempo che passa, quello “maledetto, visto e piaciuto” in cui noi, uomini di mezza età, speriamo a questo punto di aver fatto le scelte giuste, perché nessuno ce lo restituisce più». Vietato fare calcoli, nemmeno con la calcolatrice da tavolo che ha trovato posto sulla copertina del singolo e che sul display riporta il numero “1993”, l’anno con cui si apre il brano e che riporta la memoria dell’autore ai sogni e alle speranze giovanili, di quando «Youtube, Instagram, Facebook, Twit- ter, non c’erano, no, non c’erano / Condividevo con la mia chitarra, socializzavo con la mia ragazza». Ad accompagnare il brano un videoclip sospeso tra esperienze analogiche e digitali ma che riafferma che, oggi come allora, «Arte, bellezza, passione, amore, restano».
E per coltivare questi ideali Ferrarini è il primo a non risparmiarsi con la musica, come dimostra non solo con la sua produzione da solista ma anche andando in tour con i “Let’s Beat”, la tribute-band acustica dei Beatles che si è esibita non solo in Piemonte ma anche in Svizzera in occasione dei “Bellinzona Beatles Days 2022”; alimentando il progetto parallelo dei “Sinesocks Duo” con la moglie Laura Ribet, nato anch’esso durante il confinamento casalingo per il Covid e incentrato sulla rivisitazione di grandi classici dei cantautori italiani; senza dimenticare l’attività con i Bit Babols, fondati nel 1995 e che hanno all’attivo come ultimo album “Sulle rive del Pop!” del 2016