Due dolori grandissimi per le famiglie e le comunità cui appartenevano che ci ricordano che l’eroismo di una vita perbene è quello di chi ogni giorno vive onestamente per sé e per gli altri e che muore anche per cause che non sono il Coronavirus
Il gruppo ha appena firmato con l’etichetta Wormholedeath che garantisce una distribuzione mondiale, potendo contare sul lavoro di promozione di due uffici esteri, uno negli USA e uno in Giappone
Laura Masutti, responsabile Lida Ciriè-Valli di Lanzo,: «Non andavano bene gli orari - ci hanno detto - non combaciavano con quelli della palestra dopo la scuola. E poi altri atteggiamenti dai quali non traspariva tutta questa motivazione. Non sono per le forzature...».
Nei film di genere Usa si ricorre spesso a fatti reali e dimenticati dalla attualità per costruirvi intorno una sceneggiatura, dal noir al thriller, all’horror. Sull sfondo, spesso, la provincia: e ora grazie al film anche la nostra girerà il mondo...
L'episodio oltre a ricordare la famosa scena nel film Non ci resta che piangere del “fiorino” di Roberto Benigni e Massimo Troisi a un varco doganale del «quasi 1500», offre spunti di riflessione sul rapporto tra norme dei decreti sull’emergenza coronavirus e buon senso e sull’attuale dibattito sulle libertà - sebbene giustificatamente e temporaneamente si spera - compresse.
L’altro aspetto inquietante di queste riflessioni riguarda, oltre ai sacrosanti controlli sul rispetto delle regole imposte dai decreti, le modalità benché decise ed efficaci ma “democratiche” con cui debbono venire effettuati dalle forze dell’ordine - certamente tra le categorie più impegnate e a rischio nel contrastare l’emergenza e per questo vanno ringraziate e sostenute- ma in nessun caso legittimate a cosiddetti “abusi in divisa”