Sette persone sono state arrestate dalla Polizia di Stato con l’accusa di riciclaggio di motocicli e associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti. Sono state le associazioni dei motociclisti a dare l’input alle indagini condotte dalla squadra di Polizia Giudiziaria del compartimento di Polizia Stradale di Torino, che si sono concluse nella mattinata del 17 luglio con l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di cinque persone (di cui tre in carcere e due con obblighi di firma), richieste al Gip da Eugenia Ghi, pubblico ministero della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino e l’arresto in flagranza di altre due persone sorprese in un capannone industriale adibito alla coltivazione ed alla produzione di sostanza stupefacente del tipo marijuana ai fini di spaccio.
L’aumento dei furti di motocicli, soprattutto del marchio Bmw modelli GS 1000 o 1200 Adventure, aveva indotto gli inquirenti ad esaminare decine di denunce di furto, monitorando poi quotidianamente tutti gli annunci apparsi sui siti e-commerce (subito eBay), dove venivano pubblicati, in vendita, i costosissimi pezzi di ricambio di tali motocicli. A gestire il “traffico” era G.F., trentenne residente a Venaria Reale, che sebbene fosse agli arresti domiciliari aveva il permesso per recarsi al lavoro in una rivendita di moto di Collegno dove, insieme alla figlia dei titolari del negozio, pubblicava annunci e metteva in vendita i pezzi di ricambio delle moto Bmw. G.F., oltre a vendere i pezzi di ricambio, aveva organizzato con l’amico C.A. di Fiano, chef e titolare di un rinomato ristorante di Venaria Reale, e con il cognato D.G. di Torino un sodalizio criminale dedito al “traffico” di stupefacenti, coltivando marijuana e cedendo a terzi sia marijuana che hashish, nascondendo l’attività illecita mediante la creazione di ditte fittizie aventi per oggetto la produzione, oggi in espansione in Italia, di canapa sativa, sulla quale sulla quale è in atto da qualche tempo una rivalutazione dei criteri di coltivazione e di produzione.
Durante l’attività investigativa sono stati individuati un capannone industriale ed un magazzino adattati a moderne serre adibiti alla nascita, crescita, vegetazione e fioritura della marijuana:
• capannone industriale ubicato in Collegno, via Molino n. 1 int. 23 C, dove la Squadra Mobile di Torino il 29.01.2018 ha sequestrato 227,55 chilogrammi di Marijuana (corrispondenti a 2000 piante), 33,197 chilogrammi di hashish e 4,6 chilogrammi di Marijuana già confezionata; in quella circostanza sono stati arrestati due componenti del sodalizio P.A. e L.C., entrambi di Carmagnola
• magazzino – cantina ubicato in Buttigliera Alta – via Rivoli n. 16 – residenza di C.M. – ove in data 02.03.2018 sono stati sequestrati 10,4 Kg di Marijuana equivalenti a circa 500 piante; nella circostanza sono stati arrestati 3 componenti del sodalizio, ovvero la proprietaria del magazzino C.M. di 53 anni di Buttigliera Alta, l’esperto botanico B.S. di 41 anni, di nazionalità slovacca, ed il torinese D.G. di 42 anni
Le indagini hanno consentito di raccogliere complessivamente elementi di responsabilità nei confronti di 13 persone, deferite all’autorità giudiziaria alcuni per associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, altri solo per detenzione, ai fini di spaccio, di marijuana. Per cinque di loro sono scattate le misure cautelari, mentre altri 2 sono stati arrestati in flagranza di reato perché sorpresi in un capannone industriale di via Bellucco 44 a Venaria Reale, presso il complesso “Artico”, dove in quattro distinti locali erano state abusivamente allestite delle serre contenenti circa 3.300 piante di marijuana in differenti stadi di crescita e maturazione. Da questo capannone nel febbraio di quest’anno gli indagati si erano disfatti di circa 300 piante di marijuana, ancora invasate, gettandole in una discarica abusiva nei pressi di Brandizzo. Il capannone in questione veniva sottoposto a sequestro unitamente a tutta la moderna attrezzatura utilizzata per la coltivazione e la crescita delle piante. Per le due persone destinatarie della misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria si è proceduto anche all’arresto in flagranza in quanto nelle rispettive abitazioni, durante le perquisizioni, venivano rinvenuti ingenti quantitativi di hashish.