Quando si imbatteva in un terreno agricolo apparentemente abbandonato, la prassi era sempre la stessa: si recava all’Agenzia delle Entrate e lo registrava a suo nome in qualità di locatario. Il vantaggio? Ottenere in tal modo i contributi agricoli erogati dalla Regione. C’era, però, un particolare: i legittimi proprietari non ne sapevano nulla.
Questo è quello che ha scoperto la Guardia di Finanza di Torino nel corso di un’indagine nei confronti di un agricoltore di Germagnano. Il tutto è nato dalla denuncia di un uomo che casualmente ha scoperto che il terreno ereditato dai genitori risultava registrato con un contratto di affitto in realtà mai stipulato. I Finanzieri della Tenenza di Lanzo, che hanno condotto le indagini coordinati dalla Procura della Repubblica di Ivrea, hanno ascoltato una trentina di proprietari terrieri nei Comuni di Lanzo e Germagnano. Dai primi riscontri è emerso fin da subito che la quasi totalità dei soggetti coinvolti era totalmente all’oscuro che i loro appezzamenti, sui cui gravava tra l’altro una richiesta di contributo pubblico, risultassero dati in locazione al fantasioso agricoltore.
“L’operazione” ideata dal maldestro concittadino, infatti, permetteva, mediante la registrazione del contratto, di ottenere i contributi agricoli che l’Arpea, l’agenzia regionale per i fondi all’agricoltura, eroga a vantaggio dei produttori agricoli. La vicenda ha assunto toni ancora più spiacevoli quando i Finanzieri hanno accertato che alcuni dei contratti agricoli erano stati stipulati con persone oramai defunte da anni, destando l’incredulità e l’indignazione dei parenti delle persone decedute. La posizione del sessantenne è ora al vaglio della Procura della Repubblica di Ivrea mentre i Finanzieri stanno già investigando su un altro analogo caso che riguarda terreni ubicati in Comuni della Val di Viù.
01 Mar 2018
Registrava a suo nome i terreni agricoli abbandonati per ottenere i contributi dalla Regione: 60enne nei guai