Sette persone – che hanno percepito il “reddito di cittadinanza” senza averne diritto – sono finite nei guai, dopo un’indagine durata quasi un anno da parte della Guardia di Finanza di Torino.
Dagli accertamenti svolti dai Finanzieri della Tenenza di Lanzo, è emerso che cinque soggetti, simulando una condizione di povertà non corrispondente al vero e dichiarando falsamente il possesso di esigue risorse finanziarie sui loro conti correnti, erano invece accaniti giocatori d’azzardo, soprattutto sulle piattaforme di gioco on-line, dediti a puntare cospicui importi non congrui rispetto alla loro dichiarata situazione di indigenza. Si pensi che, mediamente, le suddette persone hanno “sfidato la sorte” al gioco movimentando, complessivamente, somme di denaro fino a 100mila euro. Ma la casistica delle violazioni accertate dagli inquirenti si è ulteriormente arricchita, sul piano investigativo, quando è stato riscontrato che nelle dichiarazioni presentate a sostegno della domanda per l’ottenimento del “reddito di cittadinanza”, alcuni dei beneficiari erano ricorsi a insidiosi stratagemmi. Il caso più singolare quello di un uomo che, addirittura, si è “dimenticato” di essere sottoposto a misura cautelare disposta dall’autorità giudiziaria omettendo l’indicazione di tale circostanza nella relativa istanza di ammissione al beneficio, fatto che, di per sé, costituisce causa impeditiva alla concessione della peculiare misura di contrasto alla povertà.
I sette percettori del sussidio, pertanto, tutti residenti nelle Valli di Lanzo e nel Ciriacese, che fino ad oggi hanno indebitamente riscosso quasi 100mila euro, sono stati denunciati alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ivrea. Rischiano sino a sei anni di reclusione. Gli stessi sono inoltre stati segnalati all’Inps per la revoca e la conseguente restituzione degli importi illegalmente ottenuti. Le attività poste in essere rientrano nell’alveo della missione istituzionale affidata al Corpo e testimoniano il quotidiano impegno profuso dalla Guardia di Finanza nel controllo sul corretto impiego delle risorse statali attraverso il contrasto alle condotte di illecita percezione di sussidi e contributi pubblici spettanti a cittadini in effettiva condizione economica svantaggiata, che danneggiano i contribuenti onesti, favoriscono l’iniquità sociale e ingenerano un ingiustificato incremento dei costi dei servizi erogati dallo Stato.
Si tratta di persone tutte residenti nel Ciriacese e nelle Valli di Lanzo: avrebbero riscosso indebitamente quasi 100mila euro
Percepivano il reddito di cittadinanza senza averne titolo, sette le denunce
L'operazione della Guardia di Finanza di Lanzo è durata quasi un anno: ora i percettori del sussidio rischiano fino a sei anni di carcere