A colpi di gessetto contro i molestatori della strada -photogallery-
Le Catcalls of Turin" a Ciriè per protestare con messaggi sull’asfalto contro un dipendente Gtt che aveva apostrofato una studentessa…
Domenica 6 marzo il Comitato per l’Aborto di Ciriè – nato anche per fronteggiare la vicenda dell’ospedale cittadino con soli medici obiettori – ha ospitato in città il collettivo Catcalls of Turin, un gruppo di attiviste impegnate nella denuncia di catcalling e molestie di strada.
L’azione pubblica, che ha avuto luogo di fronte all’I.I.S. Fermi-Galilei, si è svolta attraverso una pratica pacifica e molto potente, quella di scrivere e riportare con dei gessetti sulla pavimentazione urbana le parole e le frasi pronunciate dai molestatori di strada.
«Per catcalling si intendono infatti tutte quelle modalità con cui, soprattutto le donne, ma anche le persone appartenenti alla comunità lgbt+, – spiega l’attivista Giulia Sapegno – vengono apostrofate per la strada, dai fischi ai complimenti non richiesti, dalle parolacce alle minacce. Impedire ad una persona di attraversare in serenità e libertà le strade della propria città è infatti una vera e propria forma di violenza che costringe molte donne a deviare dal proprio percorso per sentirsi più tranquille, ad evitare del tutto certe zone e certe fasce orarie, a modificare il proprio atteggiamento e vestiario pur di non passare inosservate, a fingere di parlare al telefono o a camminare tenendo il mazzo di chiavi stretto tra le dita».
Così, in vista della giornata di mobilitazioni e sciopero globale femminista dell’8 marzo, il pomeriggio di ieri a Ciriè è stato un momento forte e partecipato, «in cui ci si è riappropriate materialmente della strada dichiarando coraggiosamente che non si è più disposte a subire aggressioni di nessun tipo e da parte di nessuno. Recentemente, una giovane ciriacese aveva subìto un attacco verbale di natura sessista da parte di un operatore GTT, proprio alla stazione di Ciriè e aveva poi denunciato il fatto attraverso un post su instagram. Quella è stata la goccia che ha superato il limite, a quel punto è partita la mobilitazione», conclude Sopegno.
Stamattina, le scritte vergate sull’asfalto con i gessetti sono state sicuramente viste e lette dalle studenti e dalle docenti al loro ingresso a scuola e si spera che funzionino da invito a non tollerare e a denunciare qualunque tipo di molestia, che sia per le strade, nei luoghi di lavoro o di studio.
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