L’inchiesta era quella dei «gioielli in cambio di appalti relativi a forniture sanitarie» e che aveva coinvolto, tra gli altri (Giancarla Capra e Giovanni Cappello, Luca Mauro Ariotti, Giuseppina Angela Flora, Luca Gulfi, Francesco Guzzi, Giulio Solerio, Rosanna Solinas ) anche Anna Vasciminno, 54 anni, dipendente dell’Asl To4, in forza all’ospedale di Ciriè ed ex consigliere comunale nel gruppo Più Cirié per Devietti. Mercoledì, insieme agli altri 8 imputati nell’indagine condotta dalla Guardia di Finanza denominata “Molosso”, ha patteggiato un anno e quattro mesi. Altri quattro imputati erano già stati condannati con rito abbreviato.
La Vasciminno era stata coinvolta nella vicenda in quanto era una dei commissari che doveva valutare i camici chirurgici sterili monouso proposti dalle aziende del settore a quella sanitaria locale. Secondo l’accusa l’infermiera ciriacese avrebbe comunicato e pilotato informazioni utilli per favorirne una in particolare, ricevendo in cambio (insieme ad altre due colleghe che avrebbero contribuito alla “fuga di notizie” alla base dell’accusa di turbativa d’asta), un paio di orecchini a Natale di 3 anni fa.
Insomma, secondo gli inquirenti la donna – coordinatrice infermieristica in forza al blocco operatorio centrale – difesa dagli avvocati Luigi Chiappero ed Enrico Cairo – insieme agli altri colleghi avrebbe favorito un’impresa modificando il capitolato di gara e attribuendole punteggi elevati, in cambio di oggetti preziosi.
Quasi tutti gli indagati dell’inchiesta Molosso (tra rappresentatnti dell’azienda fornitrice, sanitari e amministrativi coinvolti), senza di fatto arrivare al processo, hanno pertanto patteggiato condanne che oscillano tra un minimo di sei mesi a un massimo di due anni.