In due, avevano costretto un imprenditore di San Maurizio, dopo essersi qualificati come carabinieri, a scendere dalla macchina, aggredendolo con calci e pugni e procurandogli varie lesioni per 20 giorni di prognosi. I malviventi erano stati assoldatii da Suela D.,un’albanese di 29 anni ex amante della vittima.
Per questo, dopo le botte, intimarono all’imprenditore di consegnare 20mila euro alla donna come risarcimento per aver interrotto la loro relazione sentimentale: “Se non paghi diremo tutto alla tua famiglia” . Dopo la denuncia della vittima sono scattate le indagini dei carabinieri che hanno permesso di identificare i responsabili. Il 21 novembre, la banda aveva appeso al cancello di casa della vittima una busta contenente 4 proiettili calibro 357 magnum e una molotov. L’imprenditore era stato preavvisato del “pacco regalo” con un sms.
Raggiunti da un atto di custodia cautelare in carcere i tre responsabili, a vario titolo, di concorso aggravato in tentata estorsione e concorso in usurpazione di titoli. Le attività di
indagine condotte dai carabinieri, sotto la direzione e il coordinamento della Procura della Repubblica di Torino, hanno consentito di identificare gli autori dell’’aggressione e del
tentativo di estorsione nei confronti dell’ imprenditore. Tutti gli arrestati sono stati collocati ai domiciliari. Le catture sono avvenute a Torino e Soriano Calabro (VV).
Si tratta di Pasquale D., 31 anni, residente a Sorianello (VV), Suela D. , albanese di 28 anni,residente a Torino, e Giovanni Alessandro N., 25 anni, residente a Gerocarne (VV).
Tentata estorsione a luci rosse: tre arresti